Il dente mancante va sempre sostituito?

01.04.2018

Quando si estrae un dente, ad esempio un molare, col tempo i denti vicini si inclinano progressivamente sempre di più fino a creare una malocclusione.

Questo rischio legato alle estrazioni dei denti viene spesso trascurato, sia perché questo spostamento dei denti avviene in maniera molto lenta e graduale, sia perché non si avverte dolore durante l'inclinazione dei denti "sani" adiacenti che risulterà evidente solo dopo diversi anni.


Questa malposizione dei denti "sani" adiacenti al dente mancante può determinare numerosi problemi, come ad esempio:


- una malocclusione dovuta all'inclinazione del tavolato occlusale e patologie ad essa collegate: precontatti occlusali, patologie all'articolazione temporo-mandibolare, cefalee, dolori cervicali, nevralgie, ecc.;

- una difficoltà nel mantenere una corretta igiene orale, nella zona del dente "sano" rivolta verso il dente mancante e negli spazi interprossimali dei denti "sani" che si sono spostati, con:

1) possibile insorgenza di una tasca parodontale. Nell'esempio fatto zona mesiale del secondo molare ;

2) comparsa di carie interdentali causate dall'accumulo di residui alimentari tra gli spazi interdentali, dove si è perso il punto di contatto tra denti adiacenti.

Infine bisogna anche considerare che per poter sostituire correttamente il dente mancante è necessario riposizionare i denti vicini che si sono inclinati per mezzo di una terapia ortodontica.

Per concludere posso certamente affermare che un dente mancante va sempre e al più presto sostituito.

Ciò può essere effettuato, a scelta del paziente, con una protesi rimovibile, con un ponte fisso o con una riabilitazione implanto-protesica fissa.

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